Contratto misto con stesso datore di lavoro: cosa cambia dal 2025
- laurachiaravallott7
- 28 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 17 mar

La Legge di Bilancio 2025 inserisce la possibilità di stipulare, con lo stesso datore di lavoro, un contratto misto in cui lavorare sia come dipendente sia come libero professionista. Tale tipologia di contratto deve essere certificata da un ente preposto per evitare la sovrapposizione tra lavoro autonomo e dipendente.
Il lavoratore, inoltre, può rientrare sotto il regime forfettario per la parte da lavoratore autonomo, pagando solo il 15% di tasse; con la nuova Legge di Bilancio è stata introdotta una variazione alla soglia superata la quale questa possibilità viene negata. Il limite è aumentato da 30.000 a 35.000 euro per quanto riguarda il reddito annuo di lavoro dipendente ed assimilato (comprendendo i redditi da pensione, premi di produttività, redditi da collaborazioni coordinate e continuative...) e una volta oltrepassato il soggetto in questione decade dall'opportunità di adozione del regime forfettario nell'anno seguente, salvo che il rapporto di lavoro dipendente non sia terminato entro il 31 dicembre 2025. E' quindi lecito avviare un'attività da lavoratore autonomo nel 2025 sotto regime forfettario o mantenere tale regime se già se ne faceva parte nel 2024, a condizione che non si superi tale soglia di 35.000 euro, da cui devono essere esclusi i redditi derivanti da un rapporto cessato nello stesso 2024.
L'art. 1, comma 57, lettera d-bis) della legge 190/2014 enuncia che "Non possono avvalersi del regime forfetario le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro, ad esclusione dei soggetti che iniziano una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni". Il Collegato Lavoro prevede, invece, che il regime forfettario possa essere mantenuto anche nel momento in cui il lavoratore, sotto tale regime, eserciti attività in misura prevalente verso colui che costituisce allo stesso tempo il proprio datore di lavoro subordinato.
Il contratto misto può essere stiplutato solo da parte di datori di lavoro con almeno 250 dipendenti e a determinate condizioni: il contratto di lavoro subordinato può essere solo a tempo indeterminato e part-time; i domicili professionali di lavoratore e datore di lavoro devono essere distinti; il contratto misto deve essere certificato da organi quali il Ministero del Lavoro, Enti Bilaterali ecc. Non possono esserci, inoltre, sovrapposizioni riguardo tutti gli aspetti delle prestazioni dei rapporti di lavoro dipendente e autonomo (orario, oggetto della prestazione...).
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